Si
è concluso mercoledì 20 marzo 2019 il progetto “Incontro con il disabile e
l’anziano” che ha visto protagonisti i quattordici alunni della classe prima
della scuola secondaria di Lunamatrona, gli ospiti, le suore e gli operatori de “La
Piccola Casa della Divina Provvidenza”, conosciuta come “Cottolengo”. Le attività sono
state coordinate dalle professoresse Paola Malloci e Natalia Scanu che si sono
avvalse della collaborazione dei professori Valerio Orrù e Fausto Vacca e della
Superiora dell’Istituto suor Mariangela.
Il
progetto si proponeva di educare i ragazzi all’attenzione e alla vicinanza nei confronti di chi vive la vecchiaia, la
malattia e la disabilità, incentivando negli alunni il desiderio di compiere
azioni positive, gratuite, solidali e concrete.
Gli
incontri, di due ore ciascuno, hanno avuto cadenza mensile, da novembre a marzo,
e sono stati preceduti da un percorso di preparazione e di sensibilizzazione
verso i problemi della disabilità in età avanzata, svolto in classe con le
docenti.
Già
nel primo incontro al Cottolengo gli alunni, accolti dalla Superiora, hanno
potuto conoscere la struttura dell’edificio comprendente una cappella, una sala
di accoglienza, una palestra e un laboratorio dove vengono realizzati lavori
creativi con stoffe, lana, cotone e
materiali di riciclo. Attraverso le parole degli operatori sanitari e
non, i quali si occupano giornalmente
del benessere fisico e psicologico degli anziani (suore, fisioterapista,
infermiere, operatori e cuoche), i ragazzi si sono resi conto anche
dell’importanza del lavorare insieme per il bene di tutti.
Gli
alunni poi, hanno apprezzato tantissimo il fatto che
ad ognuno di loro sia stato “affidato” un ospite per tutta la durata del progetto, “un
amico speciale” come a voler mettere in evidenza e rafforzare un legame che da quel momento li ha uniti in
maniera significativa e duratura.
Nel
mese di dicembre sono stati vissuti momenti particolarmente commoventi: i
ragazzi hanno realizzato e regalato bigliettini di auguri agli anziani, accompagnandoli
con canzoni natalizie, mentre alcune ospiti dell’Istituto, dal canto loro,
hanno raccontato il Natale della loro infanzia e della loro giovinezza. A
gennaio, celebrando la “Giornata della Memoria”, si è conversato e riflettuto
sul valore della pace: i ragazzi hanno esposto le loro considerazioni e i loro
buoni propositi per il futuro, mentre le anziane hanno dato testimonianza
raccontando della durezza della vita durante il periodo della seconda guerra
mondiale. A febbraio, nel clima del Carnevale, gli alunni hanno rallegrato la mattinata presentandosi
con maschere, stelle filanti, trombette, cartelloni e ghirlande. Hanno
presentato due scenette aventi per protagonisti maschere tipiche italiane e
hanno suonato il flauto e cantato insieme agli anziani allegri ritornelli in
lingua sarda. Nell’ultima visita i ragazzi
hanno voluto allietare gli ospiti e le suore con musiche, canzoni, coreografie
da loro inventate, riflessioni personali e saluti finali.
Durante
alcuni incontri gli alunni hanno poi avuto modo di affiancare le ospiti del
Cottolengo in palestra, svolgendo
assieme ad esse semplici giochi ed attività fisiche. Questa attività ha fatto
sentire i due gruppi, uno giovane e pieno di vita, l’altro ormai avanti negli
anni e quasi privo di energia, come un tutt’uno e in grande
sintonia. Ciò traspariva dai sorrisi e dagli sguardi felici e quasi complici
che si scambiavano.
Il
progetto ha fatto incontrare due realtà
apparentemente lontane e ha arricchito tutti. Per gli ospiti del Cottolengo le
visite dei ragazzi sono state occasione di dialogo, condivisione e svago. L’esperienza però è stata preziosa
soprattutto per i ragazzi che hanno
dovuto organizzare le diverse attività, mettersi in gioco, superare ritrosie e
pregiudizi, fare i conti con le emozioni ed i sentimenti. Ciascuno di loro ha
sperimentato durante gli incontri l’importanza del dialogo, dell’empatia con
l’altro, la gratuità dei sorrisi e la gioia del dare.
Ecco
alcuni stralci delle loro testimonianze, lette agli anziani in occasione
dell’ultimo incontro:
“Gli incontri al Cottolengo mi hanno fatto crescere come persona,
mi hanno insegnato che anche dopo mille
difficoltà dobbiamo andare sempre avanti e reagire con grande forza. Mentre guardavo gli anziani li immaginavo giovani, allegri
e sani e ho capito che, in fondo, non sono poi tanto diversi da noi, hanno solo
più anni e vissuto tante esperienze più di noi”.
Alessandro
“Se devo essere sincera
posso dire che, all’inizio, questo progetto non mi aveva convinta. Poi, durante
la prima visita, dopo qualche minuto mi sono sentita a mio agio e perfettamente
in sintonia con l’ambiente. Quando in palestra abbiamo fatto esercizi fisici
con le anziane avevo paura che tirando la palla troppo forte potessi provocare
qualche danno. Invece è stato fantastico!”.
Aurora P.
“Prima di incontrarvi ero
molto curiosa di conoscervi e di vedere i vostri volti e i vostri sorrisi.
Durante i nostri appuntamenti ho provato felicità e commozione e ho apprezzato moltissimo le
storie che ci avete raccontato sulla vostra giovinezza”.
Aurora S.
“Durante l’incontro di
febbraio abbiamo festeggiato il Carnevale e portato un po’ d’allegria regalando
alle ospiti un vivace cartellone, suonando trombette, recitando scenette
comiche e cantando e suonando con il flauto una filastrocca in lingua sarda. Alcune
anziane ci hanno fatto conoscere il Carnevale dei loro tempi ed io ero molto interessata
ai loro racconti. Mi sono divertita parecchio e così spero anche per gli
anziani”.
Camilla
“A novembre, prima di entrare
nell’edificio dell’Istituto Cottolengo avevo un po’ di ansia perché non avevo
mai vissuto un’esperienza del genere, ma allo stesso tempo ero felice anche se
non sapevo spiegarmi bene il motivo. Mi ha colpito
piacevolmente il fatto che ognuno di noi alunni sia stato “abbinato” ad un
ospite e ad alcune suore in pensione, come a voler significare il legame che da
quel momento ci avrebbe uniti.
Spero che la nostra
classe sia riuscita a portare un po’ di allegria e di spensieratezza tra le
ospiti che, talvolta, soffrono a causa dei loro problemi fisici dovuti anche
all’età avanzata”.
Carola
“Questa esperienza mi è
piaciuta tantissimo! Io credo che agli anziani piaccia stare con noi ragazzi e
che a noi piaccia stare con loro!”.
Era bello fare ginnastica
con gli anziani, cantare canzoni, suonare e ballare per loro. Era bello stare
ad ascoltare le loro “avventure” del periodo della seconda guerra mondiale. Era
bello guardarli mentre aprivano con occhi felici i nostri bigliettini augurali
natalizi. In quei momenti li ho amati!
A me piace molto il fatto
che tutto quello che noi facciamo li renda felici, perché è questo che io
voglio”. Daisy
“I vostri sguardi e i
vostri sorrisi mi hanno fatto brillare gli occhi… Non conoscevo la vostra
realtà ma ora che la conosco mi sento molto vicino a voi tutti. Grazie!”.
David
“Il progetto Cottolengo
mi è sembrata un’ottima idea già dal primo incontro. Vorrei incontrarvi ancora…
per ascoltarvi, conversare e sorridervi”.
Davide
“Mi sono quasi commosso
nel vedere i vostri sorrisi durante le nostre esibizioni. Penso che questi siano
stati la nostra più grande ricompensa”.
Gianluca
“La Superiora ci ha
accolti con grande simpatia. Poi siamo andati in palestra per conoscere gli
anziani e in seguito nel salone
principale dove abbiamo salutato tutte le ospiti, comprese le suore e due
anziani. All’inizio ho provato un po’ di tristezza ma poi, vedendoli sereni e
felici, mi sono rallegrata anch’io. Parlando con alcune signore ho capito che
al Cottolengo si sta bene e che erano contente. La seconda visita l’abbiamo
fatta durante il periodo natalizio e perciò abbiamo festeggiato cantando e
offrendo bigliettini augurali”.
Ilaria
“Il terzo incontro,
secondo me, è stato il più bello e interessante. Ci eravamo ben preparati sugli
argomenti da noi scelti per la conversazione: pace e guerra. Avevamo scritto ed
elaborato alcune frasi sulla guerra e su quanto possa essere cruda e brutale.
Dopo la lettura delle nostre riflessioni, quando le signore ci ascoltavano in
silenzio, ci siamo scambiati i ruoli: sono intervenute loro, non leggendo, ma
regalandoci i loro ricordi. Molte anziane si sono rifiutate di parlare, forse
per timidezza, ma stando a sentire le rievocazioni delle loro compagne si sono commosse perché
sicuramente la loro mente si è affollata di ricordi”.
Laila
“Al Cottolengo c’è sempre
da imparare perché comunque loro, le anziane
e le suore, quello che noi stiamo vivendo, l’hanno già vissuto, magari
in modo diverso, ma possono insegnarci tanto.
Io personalmente, durante le nostre visite, parlo con la mia amica
Berenice e, in base ai suoi racconti ho capito che anche la sua vita era come
quella di noi ragazzi, anche se i tempi erano diversi. Vorrei parlare del
rapporto che ho con Berenice: quando ci incontriamo dentro di lei esplode
un’immensa onda di gioia, lo capisco dal suo sguardo. Sento che starle a
contatto mi ha fatto “crescere”. Forse in molte scuole sbagliano a non fare questo tipo di progetti, ma da grande, se qualcuno mi ascolterà
proporrò di certo ciò che noi stiamo realizzando ora”.
Sara
“Mi ha colpito come ci
avete sempre accolto. E’ stato bello portarvi piccoli pensieri e vedervi
felici. Mi ha fatto stare bene! Quando vi abbiamo presentato i nostri piccoli spettacoli ho
sentito che l’impegno che ci avevamo messo per prepararli è servito.
Per questo vi dico
GRAZIE!!! Grazie di tutto per averci accolti, ascoltati e fatti sentire bene.
GRAZIE!!!!!”.
Serena
“L’esperienza vissuta quest’anno, durante le visite della mia
classe al Cottolengo, non potrò mai
dimenticarla”.
Gioele
0 comments:
Posta un commento
Grazie per aver lasciato un commento.