13 aprile 2019

Lunamatrona: “Incontro con il disabile e l’anziano”


Si è concluso mercoledì 20 marzo 2019 il progetto “Incontro con il disabile e l’anziano” che ha visto protagonisti i quattordici alunni della classe prima della scuola secondaria di Lunamatrona,  gli ospiti, le suore e gli operatori de “La Piccola Casa della Divina Provvidenza”,  conosciuta come “Cottolengo”. Le attività sono state coordinate dalle professoresse Paola Malloci e Natalia Scanu che si sono avvalse della collaborazione dei professori Valerio Orrù e Fausto Vacca e della Superiora dell’Istituto suor Mariangela.
Il progetto si proponeva di educare i ragazzi all’attenzione e alla vicinanza  nei confronti di chi vive la vecchiaia, la malattia e la disabilità, incentivando negli alunni il desiderio di compiere azioni positive, gratuite, solidali e concrete.




Gli incontri, di due ore ciascuno, hanno avuto cadenza mensile, da novembre a marzo, e sono stati preceduti da un percorso di preparazione e di sensibilizzazione verso i problemi della disabilità in età avanzata, svolto in classe con le docenti.
Già nel primo incontro al Cottolengo gli alunni, accolti dalla Superiora, hanno potuto conoscere la struttura dell’edificio comprendente una cappella, una sala di accoglienza, una palestra e un laboratorio dove vengono realizzati lavori creativi con stoffe, lana, cotone e  materiali di riciclo. Attraverso le parole degli operatori sanitari e non, i quali  si occupano giornalmente del benessere fisico e psicologico degli anziani (suore, fisioterapista, infermiere, operatori e cuoche), i ragazzi si sono resi conto anche dell’importanza del lavorare insieme per il bene di tutti.
Gli alunni poi, hanno apprezzato tantissimo il fatto che ad ognuno di loro sia stato “affidato” un  ospite per tutta la durata del progetto, “un amico speciale” come a voler mettere in evidenza e rafforzare  un legame che da quel momento li ha uniti in maniera significativa e duratura.
Nel mese di dicembre sono stati vissuti momenti particolarmente commoventi: i ragazzi hanno realizzato e regalato bigliettini di auguri agli anziani, accompagnandoli con canzoni natalizie, mentre alcune ospiti dell’Istituto, dal canto loro, hanno raccontato il Natale della loro infanzia e della loro giovinezza. A gennaio, celebrando la “Giornata della Memoria”, si è conversato e riflettuto sul valore della pace: i ragazzi hanno esposto le loro considerazioni e i loro buoni propositi per il futuro, mentre le anziane hanno dato testimonianza raccontando della durezza della vita durante il periodo della seconda guerra mondiale. A febbraio, nel clima del Carnevale, gli alunni  hanno rallegrato la mattinata presentandosi con maschere, stelle filanti, trombette, cartelloni e ghirlande. Hanno presentato due scenette aventi per protagonisti maschere tipiche italiane e hanno suonato il flauto e cantato insieme agli anziani allegri ritornelli in lingua sarda.  Nell’ultima visita i ragazzi hanno voluto allietare gli ospiti e le suore con musiche, canzoni, coreografie da loro inventate, riflessioni personali e saluti finali.




Durante alcuni incontri gli alunni hanno poi avuto modo di affiancare le ospiti del Cottolengo  in palestra, svolgendo assieme ad esse semplici giochi ed attività fisiche. Questa attività ha fatto sentire i due gruppi, uno giovane e pieno di vita, l’altro ormai avanti negli anni e quasi  privo  di energia, come un tutt’uno e in grande sintonia. Ciò traspariva dai sorrisi e dagli sguardi felici e quasi complici che si scambiavano.
Il progetto  ha fatto incontrare due realtà apparentemente lontane e ha arricchito tutti. Per gli ospiti del Cottolengo le visite dei ragazzi sono state occasione di dialogo, condivisione e svago.  L’esperienza però è stata preziosa soprattutto  per i ragazzi che hanno dovuto organizzare le diverse attività, mettersi in gioco, superare ritrosie e pregiudizi, fare i conti con le emozioni ed i sentimenti. Ciascuno di loro ha sperimentato durante gli incontri l’importanza del dialogo, dell’empatia con l’altro, la gratuità dei sorrisi e la gioia del dare.




Ecco alcuni stralci delle loro testimonianze, lette agli anziani in occasione dell’ultimo incontro:

“Gli incontri al Cottolengo mi hanno fatto crescere come persona, mi hanno  insegnato che anche dopo mille difficoltà dobbiamo andare sempre avanti e reagire con grande forza. Mentre guardavo gli anziani li immaginavo giovani, allegri e sani e ho capito che, in fondo, non sono poi tanto diversi da noi, hanno solo più anni e vissuto tante esperienze più di noi”.
                                                                                                                                             Alessandro
“Se devo essere sincera posso dire che, all’inizio, questo progetto non mi aveva convinta. Poi, durante la prima visita, dopo qualche minuto mi sono sentita a mio agio e perfettamente in sintonia con l’ambiente. Quando in palestra abbiamo fatto esercizi fisici con le anziane avevo paura che tirando la palla troppo forte potessi provocare qualche danno. Invece è stato fantastico!”.
                                                                                                                                             Aurora P.
“Prima di incontrarvi ero molto curiosa di conoscervi e di vedere i vostri volti e i vostri sorrisi. Durante i nostri appuntamenti ho provato felicità  e commozione e ho apprezzato moltissimo le storie che ci avete raccontato sulla vostra giovinezza”.
                                                                                                                                               Aurora S.
“Durante l’incontro di febbraio abbiamo festeggiato il Carnevale e portato un po’ d’allegria regalando alle ospiti un vivace cartellone, suonando trombette, recitando scenette comiche e cantando e suonando con il flauto una filastrocca in lingua sarda. Alcune anziane ci hanno fatto conoscere il Carnevale dei loro tempi ed io ero molto interessata ai loro racconti. Mi sono divertita parecchio e così spero anche per gli anziani”.
                                                                                                                                                 Camilla
“A novembre, prima di entrare nell’edificio dell’Istituto Cottolengo avevo un po’ di ansia perché non avevo mai vissuto un’esperienza del genere, ma allo stesso tempo ero felice anche se non sapevo spiegarmi bene il motivo. Mi ha colpito piacevolmente il fatto che ognuno di noi alunni sia stato “abbinato” ad un ospite e ad alcune suore in pensione, come a voler significare il legame che da quel momento ci avrebbe uniti.
Spero che la nostra classe sia riuscita a portare un po’ di allegria e di spensieratezza tra le ospiti che, talvolta, soffrono a causa dei loro problemi fisici dovuti anche all’età avanzata”.
                                                                                                                                                     Carola
“Questa esperienza mi è piaciuta tantissimo! Io credo che agli anziani piaccia stare con noi ragazzi e che a noi piaccia stare con loro!”.
Era bello fare ginnastica con gli anziani, cantare canzoni, suonare e ballare per loro. Era bello stare ad ascoltare le loro “avventure” del periodo della seconda guerra mondiale. Era bello guardarli mentre aprivano con occhi felici i nostri bigliettini augurali natalizi. In quei momenti li ho amati!
A me piace molto il fatto che tutto quello che noi facciamo li renda felici, perché è questo che io voglio”.                                                                                                                                                                                                                                                                                                  Daisy                                                                                                                                            
“I vostri sguardi e i vostri sorrisi mi hanno fatto brillare gli occhi… Non conoscevo la vostra realtà ma ora che la conosco mi sento molto vicino a voi tutti. Grazie!”.
                                                                                                                                                David
“Il progetto Cottolengo mi è sembrata un’ottima idea già dal primo incontro. Vorrei incontrarvi ancora… per ascoltarvi, conversare e sorridervi”.
                                                                                                                                                 Davide
“Mi sono quasi commosso nel vedere i vostri sorrisi durante le nostre esibizioni. Penso che questi siano stati la nostra più grande ricompensa”.
                                                                                                                                              Gianluca
“La Superiora ci ha accolti con grande simpatia. Poi siamo andati in palestra per conoscere gli anziani  e in seguito nel salone principale dove abbiamo salutato tutte le ospiti, comprese le suore e due anziani. All’inizio ho provato un po’ di tristezza ma poi, vedendoli sereni e felici, mi sono rallegrata anch’io. Parlando con alcune signore ho capito che al Cottolengo si sta bene e che erano contente. La seconda visita l’abbiamo fatta durante il periodo natalizio e perciò abbiamo festeggiato cantando e offrendo bigliettini augurali”.
                                                                                                                                                      Ilaria
“Il terzo incontro, secondo me, è stato il più bello e interessante. Ci eravamo ben preparati sugli argomenti da noi scelti per la conversazione: pace e guerra. Avevamo scritto ed elaborato alcune frasi sulla guerra e su quanto possa essere cruda e brutale. Dopo la lettura delle nostre riflessioni, quando le signore ci ascoltavano in silenzio, ci siamo scambiati i ruoli: sono intervenute loro, non leggendo, ma regalandoci i loro ricordi. Molte anziane si sono rifiutate di parlare, forse per timidezza, ma stando a sentire le rievocazioni  delle loro compagne si sono commosse perché sicuramente la loro mente si è affollata di ricordi”.
                                                                                                                                                     Laila
“Al Cottolengo c’è sempre da imparare perché comunque loro, le anziane  e le suore, quello che noi stiamo vivendo, l’hanno già vissuto, magari in modo diverso, ma possono insegnarci tanto.  Io personalmente, durante le nostre visite, parlo con la mia amica Berenice e, in base ai suoi racconti ho capito che anche la sua vita era come quella di noi ragazzi, anche se i tempi erano diversi. Vorrei parlare del rapporto che ho con Berenice: quando ci incontriamo dentro di lei esplode un’immensa onda di gioia, lo capisco dal suo sguardo. Sento che starle a contatto mi ha fatto “crescere”. Forse in molte scuole sbagliano a  non fare questo tipo di  progetti, ma da grande, se qualcuno mi ascolterà proporrò di certo ciò che noi stiamo realizzando ora”.
                                                                                                                                                 Sara
“Mi ha colpito come ci avete sempre accolto. E’ stato bello portarvi piccoli pensieri e vedervi felici. Mi ha fatto stare bene! Quando vi abbiamo presentato i nostri piccoli spettacoli ho sentito che l’impegno che ci avevamo messo per prepararli è servito.
Per questo vi dico GRAZIE!!! Grazie di tutto per averci accolti, ascoltati e fatti sentire bene. GRAZIE!!!!!”.
                                                                                                                                              Serena
“L’esperienza vissuta quest’anno, durante le visite della mia classe al Cottolengo, non potrò mai   dimenticarla”.
                                                                                                                                                     Gioele






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