13 dicembre 2017

Gesturi - materializzare la letteratura: un “muro di luce” per unire


Pubblicato nel 1972, Le città invisibili ha come protagonisti Marco Polo e l'imperatore dei Tartari, Kublai Khan. Il mercante veneziano, dopo aver visitato molte città dell’impero tartaro - tutte molto particolari, in tutto 55 e divise in 11 categorie – riferisce le sue esperienze all’imperatore, precisando ogni dettaglio dei luoghi visitati durante i suoi viaggi.
Il progetto è stato ideato dai professori Marco Antonio Scanu (docente di Lettere) ed Elena Accalai (docente di potenziamento ma con lunga esperienza in ambito artistico). Ad ogni alunno è stata affidata una città diversa: dopo averne studiato le caratteristiche, la dovrà riprodurre all’interno di una scatola, interpretandone ogni elemento in modo grafico e plastico, a partire dalla descrizione del racconto. La scatola verrà inizialmente ricoperta da carta di giornale e colla vinilica (con una tecnica simile alla cartapesta) per rinforzarne la consistenza. Ognuno potrà dipingerla, disegnarla, e usare i materiali che desidera, per rendere la città più realistica possibile o – al contrario – per trasfigurarla, secondo la propria fantasia e creatività.
Alla fine verrà costruito un “muro di luce”, attraverso l’accostamento delle diverse scatole, rese luminose da catene di led bianchi o colorati. Queste luci illumineranno e collegheranno le città e le esperienze degli uomini che le abitano, creando un muro che unisce anziché dividere.
Elena Simbula – Classe III (Gesturi)

0 comments:

Posta un commento

Grazie per aver lasciato un commento.