30 marzo 2018

Laboratorio di scavo e restauro


IL LAVORO DI UN ARCHEOLOGO

L'archeologo è lo scienziato che si occupa di studiare le culture delle civiltà del passato e relazionarle col presente.
Il suo lavoro è suddiviso in 4 fasi, che, in occasione del laboratorio, abbiamo riprodotto.
Nella prima fase, l'archeologo divide il terreno di scavo in appezzamenti quadrati in modo che, quando un oggetto venga ritrovato, si possa sapere e ricordare dove l'oggetto è stato rinvenuto. A causa delle brutte condizioni climatiche, non è stato possibile provare questa fase del lavoro dell'archeologo.
Nella seconda fase, le guide ci hanno spiegato che gli archeologi, attraverso delle palette speciali, specie di cazzuole chiamate trowel, scavano il terreno appezzato in quadrati lentamente, in modo che gli oggetti non rischino di rompersi. Abbiamo successivamente provato l'esperienza in vaschette piene di terra per ritrovare degli oggetti come pintadere, cocci di vasi, ossa ecc...
In seguito, l'archeologo ripulisce perfettamente gli oggetti ritrovati sotto terra attraverso dei pennellini e delle spazzole che non causano danni all'oggetto in questione. Anche noi in seguito abbiamo provato le azioni di ripulitura dei diversi oggetti ritrovati e dopo una pulizia accurata e attenta con i consigli delle guide siamo passati alla quarta e ultima fase del lavoro dell' archeologo.
Nella fase finale (oppure quarta fase), l'archeologo prova a ricostruire degli oggetti con e attraverso tutti i pezzi degli oggetti ritrovati dopo lo scavo nei diversi appezzamenti quadrati. Dopo la pulizia accurata dei diversi oggetti, le guide ci hanno riferito che l'archeologo prova a ricostruire gli oggetti con i pezzi ritrovati dei diversi vasi o altri oggetti come piatti o maschere usufruendo di colla o nastro adesivo. Noi abbiamo provato a ricreare degli oggetti con i pezzi ritrovati nelle vaschette utilizzando solo tanto nastro adesivo.
Per noi questa è stata un'esperienza fantastica e speriamo di poter rivivere altre occasioni simili per imparare e arricchire la nostra cultura mentale e generale.
Lorenzo Obili e Francisco Desogus, classe II

Marianna Pinna

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